Il 18 dicembre Vezio De Lucia, presidente dell’associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli dal gennaio 2014, ha passato il testimone a Rita Paris, confermando il proprio impegno nel direttivo dell’associazione. All’assemblea dei soci ha ricordato le principali iniziative degli ultimi anni: molti convegni e incontri pubblici, manifestazioni, documenti, grazie anche all’impegno di tutto il consiglio direttivo dell’associazione. In particolare ha ricordato le iniziative che hanno avuto una forte impronta culturale e politica:
- le quattro edizioni del premio Ranuccio Bianchi Bandinelli, negli anni dal 2015 al 2018, riconosciuto a Desideria Pasolini dall’Onda, ai volontari del Museo di via Tasso a Roma, a Margherita Eichberg e a Pier Luigi Cervellati;
- il Convegno “Dai Fori all’Appia” il 21 marzo 2014 nella sala dei Dioscuri;
- il ricordo di Antonio Cederna a 20 dalla scomparsa, con la conferenza di Walter Tocci il 19 marzo 2016 presso la Camera dei deputati e la passeggiata lungo l’Appia Antica il 13 febbraio;
- il Convegno “Il diritto alla città pubblica” il 12 novembre 2018. Appuntamento – con molti autorevoli interventi, particolarmente seguito dai media e da alcune forze politiche – che ha visto per la prima volta la nostra associazione proporre un disegno di legge (già presentato in Parlamento). Sul sito dell’associazione è pubblicato un e.book con l’integrale documentazione del convegno e del dibattito che ne è seguito.
De Lucia ha concluso con una riflessione sul Progetto Fori, ricordando che si compiono 40 anni dall’ideazione del Progetto che si deve ritenere parte integrante della storia dell’associazione. La prima tappa fu la denuncia di Adriano La Regina, allora soprintendente archeologo di Roma, il 21 dicembre 1978, sulla condizione drammatica dei monumenti della città corrosi dall’inquinamento. Il 21 aprile 1979 La Regina, invitato in Campidoglio dal sindaco Giulio Carlo Argan, propose la soppressione della via dei Fori Imperiali, nel suo tratto tra piazza Venezia e lo sbocco di via Cavour, al fine di restituire unità al complesso monumentale più significativo che esista, inutilmente sepolto dall’asfalto dopo che la fisionomia assunta dalla zona nei secoli più recenti era stata cancellata per sempre con le demolizioni del periodo fascista.
Altro protagonista del Progetto Fori fu il sindaco di Roma Luigi Petroselli che conferì al progetto consistenza politica con l’obiettivo di accorciare le distanze sociali, di classe, di reddito, di cultura fra il popolo delle periferie e la città borghese. Fondamentali furono le domeniche pedonali del 1981 organizzate con l’intento che la storia dell’antica Roma non doveva essere patrimonio solo degli studiosi ma di tutto il popolo della città, anche di quello più sfavorito. Petroselli credeva con forza in quell’idea ed è anche per questa ragione che il suo ricordo resta vivo ancora oggi, a quasi quarant’anni dalla scomparsa.
Con la morte di Petroselli nel 1981 muore il Progetto Fori.
Vezio De Lucia ha concluso, non senza amarezza, che non che vi sono oggi le condizioni per riprendere il progetto: prova ne sono la demolizione di via Alessandrina e la proposta di un tram sulla via dei Fori. Abbiamo tuttavia il dovere di ricordare che si trattava della più bella idea di rinnovamento di Roma nei 150 anni di capitale.
E l’Associazione si assume il compito di aiutare a non dimenticare.